La revisione legale è lo strumento previsto dal legislatore italiano per accertare la veridicità e la correttezza delle rilevazioni contabili e del bilancio d’esercizio o consolidato delle imprese superiori a dimensioni minime al fine tutelare soci e terzi relativamente all’attendibilità dei bilanci.
La riforma di questo istituto – determinata dall’approvazione del DLgs n° 39 del 27 gennaio 2010 – ha reso la revisione legale un’attività complessa che richiede conoscenze altamente professionali e una struttura organizzativa adeguata. In particolare:
- la revisione legale deve essere svolta in base agli statuiti principi di revisione (attualmente i principi di revisione ISA Italia approvati con determina del Ragioniere generale dello Stato del 23 dicembre 2014, risultanti dalla collaborazione con le associazioni e gli ordini professionali – l’Associazione Italiana Revisori Contabili (Assirevi), il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) e l’Istituto Nazionale Revisori Legali (INRL) su base convenzionale, e Consob, ai sensi degli articoli 11 e 12 del D.lgs. 39/2010);
- gli statuiti principi di revisione, che derivano dai Principi di Revisione internazionali ISA (International Standard on Audit), prevedono che il revisore effettui un accurato esame dei rischi che potrebbero determinare errori significativi nel bilancio e degli strumenti di controllo implementati dalla società sottoposta a revisione per mitigare tali rischi. Le procedure di revisione adottate devono essere configurate per dare una risposta adeguata ai rischi di errori significativi identificati e – conseguentemente – minimizzare il rischio che il bilancio presenti degli errori.
- la revisione legale inoltre è soggetta a norme molto severe in tema di:
– requisiti professionali;
– controllo della qualità del lavoro svolto;
– rispetto dei principi di indipendenza.